venerdì 11 aprile 2014

Heartbleed: i Tuoi dati sono al sicuro con GraphicMail

Questa settimana, il mondo di Internet è stato scosso dalla scoperta di una vulnerabilità nel sistema di cifratura OpenSSL. OpenSSL è la versione open source di (SSL) sistema di cifratura a 128 bit che consente la crittografia della comunicazione di username e password, nonché di contenuti su Internet per il web, e-mail e instant messaging (IM) applicazioni così come alcune reti private virtuali (VPN). Il sistema si basa sull'utilizzo di chiavi segrete per crittografare le informazioni.

La vulnerabilità compromette queste chiavi segrete per consentire agli aggressori di spiare le comunicazioni, rubare dati direttamente attraverso il phishing.

GraphicMail non usa OpenSSL per la propria infrastruttura, ma acquista certificati SSL generati in modo univoco legati agli indirizzi IP (Internet Protocol) specifici.  
I Tuoi dati sono al sicuro con GraphicMail.

giovedì 3 aprile 2014

Digital ed Email Marketing

Social Media ed Email Marketing: cosa piace di più? 

Questa è una delle domande più frequenti tra chi si occupa di web marketing.


Dati interessanti che aiutano a comprendere le preferenze e le modalità di utilizzo del Web da parte delle persone e che portano a pensare a buone possibilità di promozione per le Strutture Alberghiere.

COSA PREDILOGONO FARE LE PERSONE SU INTERNET


  • 71% consulta siti internet;
  • 66% naviga sui social;
  • 63% cerca info su prodotti e servizi;
Le percentuali non mostrano la predominanza dei social media. Tuttavia, soprattutto nel caso del settore turistico, è possibile vedere queste preferenze di navigazione in rete interconnesse tra di loro.
E’ risaputo che nell’organizzazione di un viaggio e processo decisionale dell’utente vi sono tutte queste fasi: la ricerca di informazioni induce a scoprire i siti internet degli hotel che a loro volta possono indurre a portare l’utente a scoprire i canali social. Dall’infografica non viene esplicitato se i social sono utilizzati per svago o ricerca di maggiori info, ad ogni modo la presenza e visibilità della propria struttura ricettiva su questi canali può certamente favorire il contatto con i potenziali clienti.

LE PERSONE COSA VOGLIONO TROVARE NELLE NEWSLETTER?

Dopo l’e-commerce, che registra il 68% delle preferenze, si classifica subito al secondo posto il Turismo e Newsletter sui Viaggi con un 59%.
Proprio qui gli Hotel possono e devono “battere il ferro quando è caldo”. L’Email Marketing è ancora una delle tecniche più efficaci. C’è però da considerare che la ricerca evidenzia come un 65% delle persone tenda a cestinare le email senza nemmeno leggerle.
Perchè si comportano in questo modo? Spesso perchè le email sono impostate in modo errato. L’errore più comune si cela sin dal mittente e dall’oggetto. Visualizzazioni non corrette, messaggi poco chiari e scarsa compatibilità con dispositivi mobile.
Il Mobile è un aspetto da non dimenticare in quanto la percentuale delle persone che ad oggi utilizzano smartphone per consultare i messaggi di posta elettronica è salita al 40%.

COSA SI ACQUISTA ONLINE?


  • il 42% acquista libri;
  • il 40% voli aerei;
  • il 39% viaggi e vacanze.
Quel 39% dovrebbe ricordare quanto può essere efficace dotare il proprio sito internet di un software di booking online per le prenotazioni dirette.
Ci sono però utili indicazioni anche per quanto riguarda i non acquisti. Cioè perchè le persone preferiscono non acquistare direttamente online?

  • 62% non si fidano e preferiscono toccare con mano i prodotti (naturalmente il toccare con mano non rientra nel caso turistico);
  • 44% non si fidano delle modalità di pagamento;
Nel primo caso si assiste ancora ad una sorta di “arretratezza mentale” per quanto concerne il pagamento con carte di credito mentre ne secondo caso bisogna fare attenzione a come si presentano le modalità di pagamento: meglio che non siano troppo confusionarie.

LA MINORANZA AMMETTE UN CAMBIAMENTO

Il 62% dichiara di non aver notato nessun cambiamento con l’avvento dei social media. Solo il 38% dice di aver notato cambiamenti nell’utilizzo delle email. Di questo 38%:

  • il 15% utilizza meno le email a favore dei social;
  • l’11% paradossalmente ammette il cambiamento ma dice di guardare più spesso le email;
  • il 6% ritiene le email un mezzo più confidenziale;
  • il 3% non utilizza più l’email;
  • il 3% utilizza le email perchè più sicura.
La minoranza che sente l’onda del cambiamento offre ancora più credito all’utilizzo delle email perchè visto come mezzo più sicuro e più “intimo”.

LE PERSONE DOVE PREFERISCONO RICEVERE OFFERTE?

Questo è senza dubbio l’aspetto su cui bisogna porre maggiore attenzione. Soprattutto nel caso del settore turistico si è soliti creare offerte promozionali. Ma dove le persone preferiscono trovare e aderire a queste offerte?
Il 79% preferisce riceverle sulla propria casella di posta. Il 3% sui social network. L’8% su entrambe le cose ed infine c’è anche un 10% che preferisce non riceverle proprio.

CONCLUSIONI

Le email restano, anche secondo i Trends del 2014, un mezzo decisamente funzionale per la promozione del proprio business oltre che essere il canale preferito dalle persone.

sabato 22 marzo 2014

Email Creator: il nuovo editor drag and drop di GraphicMail

Dopo quasi 1 anno tra sviluppo e testing a breve sarà rilasciato il nuovo editor Email Creator.
Con il nuovo editor sarà possibile creare email newsletter responsive attraverso una nuova interfaccia drag and drop a blocchi.

Il nuovo editor e' già disponibile nei nuovi account trial e a breve sarà disponibile per tutti.

Se sei interessato a testare il nuovissimo editor non esitare a contattarci.

Buon Email Creator!

venerdì 24 gennaio 2014

Email Marketing: La frequenza di invio è determinante

Nonostante la crescente penetrazione dei social media, l’email è ancora uno degli strumenti di marketing digitale più efficaci e immediati. Recenti studi di settore hanno rilevato che negli ultimi 4 anni la percentuale di acquisizione clienti tramite email è quadruplicata, arrivando a toccare quota 7%. 
Ancora poco rispetto alla ricerca organica sul web, che genera il 16% delle acquisizioni, ma molto più di Facebook, che si aggira intorno al 2%, e Twitter, che ha una percentuale ancora inferiore.

Uno dei temi più rilevanti dell’email marketing è la frequenza degli invii, che deve essere sufficiente per generare engagement, ma non troppo elevata per non provocare disaffezione o cancellazioni degli utenti. 




Ecco alcuni punti da tenere in considerazione:

Non inviate se non avete niente da dire
Le operazioni di email marketing sono inutili se non si ha niente da dire. Se sul blog dell’azienda compare un nuovo post una volta la settimana, per esempio, le email che li riprendono non potranno essere inviate più di una volta al mese. Se gli invii non contengono post dal blog, occorrerà allora creare contenuti per ogni email o newsletter: i temi possono essere anche nuovi prodotti, nuove offerte o nuovi eventi, ma tutto dipende dalla frequenza con cui vengono proposti al mercato. In altre parole, sono i contenuti disponibili e le novità nell’offerta a dettare la frequenza degli invii di email, non il contrario.

Gli spazi "cuscinetto" e le scadenze da rispettare
Cominciare a inviare email o newsletter mensili crea i presupposti per arrivare a invii settimanali, così come la frequenza settimanale lascia spazio a eventuali ulteriori messaggi aggiuntivi durante la settimana. L’importante è mantenere sempre un margine di possibile incremento della frequenza, senza però superare il limite dei messaggi che i destinatari sono disposti a ricevere senza cancellarsi dalla lista. Una volta impostata una certa frequenza è bene darsi le giuste scadenze per evitare che invii gli mensili diventino trimestrali e quelli settimanali si trasformino in mensili.

Le alternative "smart" all’aumento degli invii
Le aziende che già intraprendono operazioni di email marketing con invii periodici alle proprie liste devono analizzare le proprie strategie, valutando, per esempio, se la produzione di contenuti “regge” l’invio settimanale (o mensile). Chi pensa di incrementare la frequenza deve pensare alla reazione dei destinatari: le ricerche (in ambito B2C) dicono che il 27% dei consumatori accoglierebbe con favore più email dalle proprie aziende preferite. Le alternative “smart” a una maggiore frequenza sono quelle di incrementare le tipologie di target oppure di inserire più contenuti in ogni invio.

Tenere d'occhio i competitor
È fondamentale osservare i propri concorrenti per studiarne le modalità di invio di email e newsletter e i contenuti proposti. Email troppo frequenti causano disaffezione nel target: per capire qual è il limite massimo dei propri utenti e con quale frequenza sono disponibili a ricevere informazioni sul vostro settore di attività o sui vostri prodotti può essere utile fare un’indagine approfondita su come si muovono i competitor.

La trappola del mittente
Le email spediti da indirizzi generici quali info@ oppure marketing@ corrono maggiori rischi di essere bloccate dai filtri antispam: la scelta del mittente ha quindi conseguenze rilevanti sulle percentuali di target raggiunto e, di conseguenza, anche sulle conversioni e le vendite. Un suggerimento di CopyPress è quello di inserire come mittente il CEO dell’azienda, o comunque la persona di riferimento, magari includendo nei contenuti un messaggio o un post da lui/lei firmato.

Le opzioni per gli iscritti e i vantaggi della segmentazione
Dare la possibilità agli iscritti alla mailing list di scegliere, per esempio, ogni quanto tempo vogliono ricevere una mail o una newsletter dall’azienda, oppure di indicare a quale tipologia di contenuti sono interessati (offerte, pacchetti, nuovi prodotti etc) consente di ottimizzare la frequenza e la qualità degli invii. Egualmente, segmentare la mailing list in base a quanto gli utenti hanno espresso, alla loro tipologia e alle loro caratteristche permette di effettuare invii differenziati, con contenuti e frequenze differenziati. A oggi però, l’84% delle aziende che fanno email marketing invia gli stessi contenuti e con la stessa frequenza a tutti gli iscritti.

Email, mobile e SMS: a ognuno il suo canale
Inviare bene è meglio che inviare tanto. È preferibile quindi inviare 2 mail ottimizzate per mobile piuttosto che 4 illeggibili sui piccoli schermi dei telefoni. Il 75% di chi legge la posta su smartphone cancella subito ciò che non riesce a vedere. Da tenere in considerazione anche il fatto che gli utenti sotti i 25 anni preferiscono gli SMS alle email: se è anche quello il target, occorre distribuire gli invii su più canali.

Il momento migliore per inviare le email
Per individuare i momenti o giorni in cui i destinatari sono più ricettivi alle mail occorre conoscere il proprio target e fare diverse prove. In generale, dice CopyPress, le email inviate di lunedì hanno un tasso di conversione maggiore, ma quelle inviate di martedì risultano essere più aperte. L’analisi delle metriche deve anche evidenziare se sono stati raggiunti gli obiettivi. Non soltanto aperture o click, quindi, ma anche se è stato raggiunto il tasso di conversione desiderato, se i contenuti sono stati condivisi e così via.

Aggiornate (con frequenza) il vostro piano di email marketing
Inviare email per settimane, mesi o anni senza modificare mai nulla è quasi peggio che inviare senza mai misurare, dice CopyPress. Un piano di email marketing efficace richiede la periodica valutazione della frequenza di invio, l’aggiornamento delle liste, la modifica dei format e dei contenuti.

mercoledì 18 dicembre 2013

Gmail e le immagini visualizzate in automatico, finalmente

Google aggiorna Gmail per sia da Desktop che da mobile (iOS e Android). consentendo lo scariamento automatico delle immagini, se presenti nei messaggi.

Nelle impostazioni del proprio profilo Gmail (cliccando l’icona a forma di ingranaggio in alto a destra del client) è possibile selezionare la prima opzione per visualizzare sempre le immagini esterne in automatico, o selezionare l’opzione numero due per la richiesta di far visualizzare le immagini esterne solo quando diamo il consenso per singola mail.



Quali vantaggi per l'email Marketing?
I tassi di apertura (Open Rates) vengono determinati attraverso il tracking delle immagini, con questo nuovo aggiornamento applicato da Gmail, ne consegue la possibilità di un aumento dei tassi di apertura.
 
Inoltre adesso sei sicuro che i tuoi iscritti riceveranno l’email proprio come tu l’hai pensata per loro: immagini, colori, design, rispecchieranno la tua comunicazione, senza passare per il fastidioso tasto di conferma salvo per le email identificate come spam.



E’ possibile visualizzare sempre le immagini di un determinato mittente, basta fare clic su ‘Visualizza sempre le immagini inviate da mittente@dominio.com’ nella casella verde sopra il messaggio.

Al contrario, se non si desidera visualizzare le immagini di un determinato mittente, basta aprire un messaggio del mittente, cliccare ‘Mostra dettagli sotto il nome del mittente’ e fare clic su ‘Non visualizzare più’.
Alcuni mittenti provano a utilizzare immagini collegate esternamente in modi dannosi, ma Gmail adotta provvedimenti per garantire che le immagini vengano caricate in modo sicuro. Gmail fornisce tutte le immagini tramite i server proxy di immagini di Google e le transcodifica prima di pubblicarle per proteggere gli utenti. Google ha fatto sapere che Gmail controlla sempre le immagini per verificare che non ci siano virus o malware.
I mittenti potrebbero riuscire a sapere se una persona ha aperto un messaggio con link di immagini univoci. In tal caso, Gmail analizza ogni messaggio alla ricerca di contenuti sospetti e, se un mittente o un messaggio viene considerato potenzialmente sospetto, le immagini non vengono mostrate e viene chiesto se desideriamo visualizzarle.

Non c’è nulla da aggiornare manualmente, poichè l’upgrade del client è automatico per tutti gli account di Gmail.


sabato 14 dicembre 2013

Come costruire con il tempo la propria lista di contatti email


Come fare a costruire una lista di contatti efficace, profilata e numerosa?
http://www.graphicmail.it/site/c/white-paper-list-building

Quali sono i comportamenti da tenere e quelli da evitare?

Come assicurarsi che le proprie liste siano "opt-in"?


Con il white paper Costruire la Propria Lista potrai capire quali sono le tecniche ed i comportamenti più adatti a creare una lista di contatti numerosa ed efficace .


Costruire La Propria Lista
In questo White Paper troverai:

Come costruire la propria Mailing List
Perchè non acquistare liste di contatti
Come raccogliere gli indirizzi in maniera corretta
Capire come e dove guadagnare nuovi iscritti



venerdì 8 novembre 2013

Breve Guida: Email marketing e Filtri Anti Spam

Quando invii una newsletter, il Tuo messaggio generalmente deve passare attraverso due filtri:

1) I filtri antispam del provider del servizio di posta;
2) I filtri antispam della casella(webmail) o del programma di posta(client).


Essere considerati come spam anche con un’email lecita ed innocente è molto più facile di quanto pensi (sono i cosiddetti “falsi positivi”).

E’ senza dubbio utile comprendere come i filtri antispam ragionano, e cosa controllano in un’email.

I filtri antispam analizzano questi aspetti:

L’oggetto
Il mittente ha usato frasi o caratteri tipici dei messaggi di spam?
Il destinatario
L’utente conosce il nome del destinatario, o ha semplicemente inviato ad un indirizzo email (che potrebbe aver indovinato a caso, o generato attraverso uno script)?
Il contenuto del messaggio
Il codice HTML è creato in maniera corretta? È stata creata anche una versione solo-testo? Il contenuto del messaggio comprende parole o frasi tipiche dei messaggi di spam?
Il tuo indirizzo IP
L’email è stata inviata da un server con una buona reputazione o è un noto generatore di spam?
Il mittente
Il mittente è nella mia rubrica o nella lista di contatti?
Il tuo indirizzo email
L’indirizzo email di provenienza è fasullo? Arriva da un servizio gratuito, oppure appare troppo anonimo?
Il nome del tuo dominio
Il mittente sta usando un nome di dominio valido ed in suo possesso o è troppo anonimo o palesemente fasullo? usa l'autenticazione DKIM?
Segnalazioni dagli altri filtri antispam
Questo stesso messaggio (o mittente) è stato già segnalato come spam da altri utenti, o da altri filtri antispam?



L’oggetto

L’oggetto è la parte con cui è più facile finire in spam. Anche se la tua email non viene filtrata come spam, l’oggetto determina come gli utenti giudicheranno se aprire o meno la tua newsletter, o se eliminarla direttamente. È fondamentale.

Alcuni consigli su come evitare i più comuni errori nella scelta dell’oggetto:
Fai in modo che sia chiaro all’istante è sintetico 1) chi l’ha inviato, 2) cosa contiene.

Rendilo intrigante, ma in modo rilevante per i tuoi utenti, che sottolinei chi è il mittente e cosa vuole con questa email. Per esempio, creare una newsletter con un oggetto come “SCARICA GRATIS UN WHITEPAPER!” è a dir poco sconsigliabile. Qualcosa come “Whitepaper: i consigli per migliorare le tue newsletter” andrebbe già meglio.


Evita le parole di “spam” come GRATIS, assicurazioni, casino, clicca ora, farmaci e così via.

    Non usare troppa punteggiatura o caratteri TUTTI IN MAIUSCOLO

    Non usare numeri al posto dei caratteri.



Il destinatario

Creare un’email ed indirizzarla semplicemente all’indirizzo email del destinatario la rende più fredda ed impersonale. Rende evidente il fatto che l’email sia stata generata da un computer!
Non limitarti ad inviare ad indirizzi email, ma aggiungi anche i campi dinamici Nome e Cognome nel campo del destinatario.



Il contenuto del messaggio

I filtri antispam passano al setaccio qualsiasi email, sia nella presentazione dei contenuti che nella sua struttura:

    Non usare parole e frasi “spammose” nel corpo dell’email (vedi sopra).

Inserire questo genere di termini è più semplice di quanto credi, come “Unisciti a noi nel Club Casino” o “Clicca per effettuare il  Download”.

Usare frasi del genere per i call-to-action possono costituire un problema agli occhi dei filtri antispam.

    Non inviare email formate solo da un’immagine. È quello che fanno gli spammer. l’HTML della tua newsletter deve avere un bilancio coerente tra immagini e testo. Anche se stai inviando un semplice invito, od una promozione che richiede un semplice elemento grafico, cerca comunque di inserire elementi di testo, come il link alla versione web della newsletter o le tue informazioni di contatto.

Il dominio che stai usando come link (oppure un servizio di short link) è finito in una blacklist?

    Crea il codice HTML in maniera appropriata. Se il tuo codice non è creato in maniera corretta, potresti apparire come uno spammer. Immagini con URL errati, tag mancanti, colori non web-safe sono alcune delle cose che catturano l’attenzione dei filtri antispam.
Il nostro editor visuale ti libera di quest’incombenza pensando alla creazione del codice pulito al posto tuo.

 


L’indirizzo IP

Molti filtri antispam si sincronizzano con le cosiddette “blacklist”, ossia dei raccoglitori di indirizzi IP considerati “cattivi”. Se l’indirizzo IP del tuo email server finisce in una blacklist, i filtri antispam non faranno più passare le tue email.
Ma non è così semplice: puoi finire in una di queste liste anche se non invii alcun messaggio di spam; ad esempio, se uno spammer utilizza un server del tuo stesso ISP, ed il suo indirizzo IP si trova nel tuo stesso “gruppo di indirizzi IP”, anche le tue email potrebbero venire bloccate. 


Chiunque abbia un email server può creare la sua blacklist, tuttavia i maggiori ISP fortunatamente si affidano solo a Black List Internazionali e “responsabili”.



Indirizzo email del mittente

Alcuni filtri antispam sono particolarmente severi con gli sconosciuti. Se un utente non ha inserito il tuo indirizzo email nella sua lista dei contatti, o se non sei tra gli “amici”, nella rubrica o tra i contatti a cui invia le email, il tuo indirizzo sarà contato come “sconosciuto”. E se sei uno sconosciuto, i filtri antispam possono categorizzare le tue email come posta indesiderata, o usare criteri molto più stingenti nella filtrazione delle tue comunicazioni.

Quando un utente si  registra alle tue email, è una buona pratica chiedergli di “inserire il tuo indirizzo email nella tua rubrica, per assicurarti la ricezione delle nostre email”. Inserisci una richiesta del genere nella schermata di conferma iscrizione e nell’email di benvenuto. Alcuni inseriscono questo tipo di testo in cima a tutte le newsletter che inviano.

Infine, è sempre meglio se non utilizzi un indirizzo anonimo, come un account gratuito (@yahoo.com, @hotmail.it ecc.). Sebbene indirizzi mittente del genere non portino al blocco della tua email, alzano sempre il tuo “spam score”. In conclusione: per risultati ottimali imposta un indirizzo email col dominio della tua azienda. Chiedi agli utenti di inserirti nelle loro rubriche. Non cambiare il tuo indirizzo.



Nome del dominio

Alcuni filtri antispam controlleranno che le email inviate da un certo dominio siano state originate veramente da tale dominio. Questa è la cosiddetta “autenticazione” e sta rapidamente diventando uno standard. Le email non autenticate sono spesso considerate come “posta indesiderata” “sospetta “.
Puoi autenticare il tuo dominio impostando i record DKIM e SPF.



Conclusioni

Uno dei filtri antispam più conosciuti è SpamAssassin, il quale assegna diversi “punti di penalità” per ogni criterio infranto nelle tue newsletter.
Ad esempio, inserire la dicitura “Clicca qui” può valerti 0.5 punti di penalità, mentre l’inserimento della parola “VIAGRA” nell’oggetto può valerti ben 4 punti.
Tutti i punti si sommano e, se superano una certa soglia 5 punti, l’email verrà considerata spam.

Non è necessario diventare paranoici nella costruzione delle newsletter, puoi ad esempio inserire la dicitura “Clicca Qui” una o due volte nell’email, la cosa importante è che l’impostazione generale sia in ordine senza violare troppi dei criteri fin qui descritti .

Se sei insicuro o se pensi che i filtri antispam stiano bloccando le tue email, puoi sempre analizzarle con il nostro calcolatore di “spam score”. Potrai visionare il punteggio ottenuto e verificare eventualmente quali parti della tua newsletter necessitano di un miglioramento.

Se hai bisogno di chiarimenti o assistenza tecnica per la Tua newsletter, non esitare a contattarci!


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