venerdì 8 novembre 2013

Breve Guida: Email marketing e Filtri Anti Spam

Quando invii una newsletter, il Tuo messaggio generalmente deve passare attraverso due filtri:

1) I filtri antispam del provider del servizio di posta;
2) I filtri antispam della casella(webmail) o del programma di posta(client).


Essere considerati come spam anche con un’email lecita ed innocente è molto più facile di quanto pensi (sono i cosiddetti “falsi positivi”).

E’ senza dubbio utile comprendere come i filtri antispam ragionano, e cosa controllano in un’email.

I filtri antispam analizzano questi aspetti:

L’oggetto
Il mittente ha usato frasi o caratteri tipici dei messaggi di spam?
Il destinatario
L’utente conosce il nome del destinatario, o ha semplicemente inviato ad un indirizzo email (che potrebbe aver indovinato a caso, o generato attraverso uno script)?
Il contenuto del messaggio
Il codice HTML è creato in maniera corretta? È stata creata anche una versione solo-testo? Il contenuto del messaggio comprende parole o frasi tipiche dei messaggi di spam?
Il tuo indirizzo IP
L’email è stata inviata da un server con una buona reputazione o è un noto generatore di spam?
Il mittente
Il mittente è nella mia rubrica o nella lista di contatti?
Il tuo indirizzo email
L’indirizzo email di provenienza è fasullo? Arriva da un servizio gratuito, oppure appare troppo anonimo?
Il nome del tuo dominio
Il mittente sta usando un nome di dominio valido ed in suo possesso o è troppo anonimo o palesemente fasullo? usa l'autenticazione DKIM?
Segnalazioni dagli altri filtri antispam
Questo stesso messaggio (o mittente) è stato già segnalato come spam da altri utenti, o da altri filtri antispam?



L’oggetto

L’oggetto è la parte con cui è più facile finire in spam. Anche se la tua email non viene filtrata come spam, l’oggetto determina come gli utenti giudicheranno se aprire o meno la tua newsletter, o se eliminarla direttamente. È fondamentale.

Alcuni consigli su come evitare i più comuni errori nella scelta dell’oggetto:
Fai in modo che sia chiaro all’istante è sintetico 1) chi l’ha inviato, 2) cosa contiene.

Rendilo intrigante, ma in modo rilevante per i tuoi utenti, che sottolinei chi è il mittente e cosa vuole con questa email. Per esempio, creare una newsletter con un oggetto come “SCARICA GRATIS UN WHITEPAPER!” è a dir poco sconsigliabile. Qualcosa come “Whitepaper: i consigli per migliorare le tue newsletter” andrebbe già meglio.


Evita le parole di “spam” come GRATIS, assicurazioni, casino, clicca ora, farmaci e così via.

    Non usare troppa punteggiatura o caratteri TUTTI IN MAIUSCOLO

    Non usare numeri al posto dei caratteri.



Il destinatario

Creare un’email ed indirizzarla semplicemente all’indirizzo email del destinatario la rende più fredda ed impersonale. Rende evidente il fatto che l’email sia stata generata da un computer!
Non limitarti ad inviare ad indirizzi email, ma aggiungi anche i campi dinamici Nome e Cognome nel campo del destinatario.



Il contenuto del messaggio

I filtri antispam passano al setaccio qualsiasi email, sia nella presentazione dei contenuti che nella sua struttura:

    Non usare parole e frasi “spammose” nel corpo dell’email (vedi sopra).

Inserire questo genere di termini è più semplice di quanto credi, come “Unisciti a noi nel Club Casino” o “Clicca per effettuare il  Download”.

Usare frasi del genere per i call-to-action possono costituire un problema agli occhi dei filtri antispam.

    Non inviare email formate solo da un’immagine. È quello che fanno gli spammer. l’HTML della tua newsletter deve avere un bilancio coerente tra immagini e testo. Anche se stai inviando un semplice invito, od una promozione che richiede un semplice elemento grafico, cerca comunque di inserire elementi di testo, come il link alla versione web della newsletter o le tue informazioni di contatto.

Il dominio che stai usando come link (oppure un servizio di short link) è finito in una blacklist?

    Crea il codice HTML in maniera appropriata. Se il tuo codice non è creato in maniera corretta, potresti apparire come uno spammer. Immagini con URL errati, tag mancanti, colori non web-safe sono alcune delle cose che catturano l’attenzione dei filtri antispam.
Il nostro editor visuale ti libera di quest’incombenza pensando alla creazione del codice pulito al posto tuo.

 


L’indirizzo IP

Molti filtri antispam si sincronizzano con le cosiddette “blacklist”, ossia dei raccoglitori di indirizzi IP considerati “cattivi”. Se l’indirizzo IP del tuo email server finisce in una blacklist, i filtri antispam non faranno più passare le tue email.
Ma non è così semplice: puoi finire in una di queste liste anche se non invii alcun messaggio di spam; ad esempio, se uno spammer utilizza un server del tuo stesso ISP, ed il suo indirizzo IP si trova nel tuo stesso “gruppo di indirizzi IP”, anche le tue email potrebbero venire bloccate. 


Chiunque abbia un email server può creare la sua blacklist, tuttavia i maggiori ISP fortunatamente si affidano solo a Black List Internazionali e “responsabili”.



Indirizzo email del mittente

Alcuni filtri antispam sono particolarmente severi con gli sconosciuti. Se un utente non ha inserito il tuo indirizzo email nella sua lista dei contatti, o se non sei tra gli “amici”, nella rubrica o tra i contatti a cui invia le email, il tuo indirizzo sarà contato come “sconosciuto”. E se sei uno sconosciuto, i filtri antispam possono categorizzare le tue email come posta indesiderata, o usare criteri molto più stingenti nella filtrazione delle tue comunicazioni.

Quando un utente si  registra alle tue email, è una buona pratica chiedergli di “inserire il tuo indirizzo email nella tua rubrica, per assicurarti la ricezione delle nostre email”. Inserisci una richiesta del genere nella schermata di conferma iscrizione e nell’email di benvenuto. Alcuni inseriscono questo tipo di testo in cima a tutte le newsletter che inviano.

Infine, è sempre meglio se non utilizzi un indirizzo anonimo, come un account gratuito (@yahoo.com, @hotmail.it ecc.). Sebbene indirizzi mittente del genere non portino al blocco della tua email, alzano sempre il tuo “spam score”. In conclusione: per risultati ottimali imposta un indirizzo email col dominio della tua azienda. Chiedi agli utenti di inserirti nelle loro rubriche. Non cambiare il tuo indirizzo.



Nome del dominio

Alcuni filtri antispam controlleranno che le email inviate da un certo dominio siano state originate veramente da tale dominio. Questa è la cosiddetta “autenticazione” e sta rapidamente diventando uno standard. Le email non autenticate sono spesso considerate come “posta indesiderata” “sospetta “.
Puoi autenticare il tuo dominio impostando i record DKIM e SPF.



Conclusioni

Uno dei filtri antispam più conosciuti è SpamAssassin, il quale assegna diversi “punti di penalità” per ogni criterio infranto nelle tue newsletter.
Ad esempio, inserire la dicitura “Clicca qui” può valerti 0.5 punti di penalità, mentre l’inserimento della parola “VIAGRA” nell’oggetto può valerti ben 4 punti.
Tutti i punti si sommano e, se superano una certa soglia 5 punti, l’email verrà considerata spam.

Non è necessario diventare paranoici nella costruzione delle newsletter, puoi ad esempio inserire la dicitura “Clicca Qui” una o due volte nell’email, la cosa importante è che l’impostazione generale sia in ordine senza violare troppi dei criteri fin qui descritti .

Se sei insicuro o se pensi che i filtri antispam stiano bloccando le tue email, puoi sempre analizzarle con il nostro calcolatore di “spam score”. Potrai visionare il punteggio ottenuto e verificare eventualmente quali parti della tua newsletter necessitano di un miglioramento.

Se hai bisogno di chiarimenti o assistenza tecnica per la Tua newsletter, non esitare a contattarci!


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